FAQS

La Scabbia

 

Che cos’è?

La scabbia è una delle più antiche malattie parassitarie: infatti tracce del parassita sono state trovate nelle mummie egiziane.

Da che cosa è causata?

Da un acaro, il Sarcoptes Scabiei var. hominis

E vero che se una persona è pulita non prende la scabbia?

NO. Certamente condizioni igieniche scadenti, coabitazione di più persone possono favorirne la diffusione ma oramai non c’è ceto sociale che non possa essere infettato. E’ una malattia estremamente “democratica”.

Incubazione

In media 3-4 settimane nel caso di prima infezione  mentre è più breve (1-3 giorni) nel caso di reinfestazione.

Come ci si contagia?

Per contatto diretto con la persona ammalata. Si deve trattare di contatti intimi prolungati, quali si possono avere nei rapporti sessuali o nella condivisione dello stesso letto. Con una frettolosa stretta di mano od un abbraccio non si corrono rischi.

Il contagio indiretto tramite oggetti venuti in contatto con il malato ( lenzuola, vestiti, asciugamani, coperte ecc.) è più raro. Infatti l’acaro al di fuori dell’ospite umano sopravvive.

La possibilità di contagio naturalmente è maggiore quanto più numeroso è il numero dei parassiti presenti su di un individuo.

Ci si accorge subito di essere stati contagiati?

NO, purtroppo. Prima che la scabbia si manifesti passano parecchi giorni e in questo lasso di tempo l’acaro non svela la sua presenza e quindi si moltiplica indisturbato. E’ in questo periodo che è facile trasmettere, inconsciamente, la malattia ad altre persone.

Come si manifesta?

Con il prurito. E’ un prurito che si avverte dappertutto: braccia, schiena, addome, gambe, ovunque. E’ presente sempre, di giorno ma soprattutto di notte, al punto di impedire il sonno.

Cosa si vede sulla pelle?

Tipico è il cunicolo scabbioso: si tratta di una piccola linea cutanea, a forma di serpente, filiforme, lunga qualche millimetro che si localizza in prevalenza nelle pieghe delle dita delle mani (spazi interdigitali) e sui polsi. Corrisponde al tragitto che compie la femmina adulta nella pelle.

Vi sono poi altre lesioni tipiche della scabbia, diverse dal cunicolo scabbioso, che si possono osservare in determinate zone (regione genitale maschile, zona areolare mammaria femminile, parte inferiore dei glutei, ombelico, ecc.). 

Allora è facile fare la diagnosi di scabbia?

Purtroppo non sempre è facile: lavarsi è diventata, per fortuna, una abitudine e ma ciò rende sempre più rare le lesioni specifiche. Ma una attento dialogo medico-paziente ed un accurato controllo della pelle permettono di giungere alla diagnosi.

Qual è la cura della scabbia?

La terapia attualmente si basa sull’uso di sostanze da applicare sulla cute, con varie modalità a seconda del composto chimico. Ma soprattutto è fondamentale che il trattamento sia eseguito contemporaneamente da tutti i membri del nucleo familiare in stretto contatto con il paziente e il partner sessuale, anche in assenza di prurito, per evitare possibili reinfezioni.

La biancheria intima di cotone, le calze, le federe dei cuscini, le lenzuola, gli asciugamani del paziente vanno lavati a 60°C e stirati con il ferro a vapore; ciò che non può essere lavato a questa temperatura verrà messo in un sacco di plastica per 2 settimane: l’acaro se non riesce a nutrirsi nell’arco di una settimana, muore. Valido anche il lavaggio “a secco”.

Per i materassi e le coperte si utilizzerà un antiparassitario in polvere (trattati per 48 ore).

Può essere utile passare l’aspirapolvere nell’intero appartamento, avendo cura, al termine, di eliminare il sacchetto di raccolta.

 

 

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